Resterà di noi questa poca cosa
– s’attarda il sole su una panchina,
un meriggio rosa –
il tuo sguardo di lato,
le mie braccia aperte
(ben altro è stato)
le tue conserte.
Il mio cuore di cane batte ultimo nella coda,
al tuo rifiuto s’arresta,
s’accascia
si posa,
dissanguato infine.
Mancherà il tuo fiato e sarà la fine
sarà il mio pianto traverso
che ha perso afflato.
Sara il sorriso tuo perverso
di chi si gode l’ultima dolcezza,
ecco il mio regalo
farti scoprire quale bellezza
porta in volto l’amore rassegnato.
Resterà l’intelligenza
a prendere a calci il proposito di rimanere amici
per chi non perdona il ricordo
e a mezza bocca ripete:
siamo stati felici.
Barbara Gigante