Nessuno dimenticherà la cortesia
che era la naturale, la prima
forma del suo esser buono, vero segno
di uno spirito chiaro come il giorno.
Neppure scorderò la generosa
serenità, il fine volto forte,
i lumi della gloria e della morte,
né la mano che tenta la chitarra.
Come nel puro sogno d’uno specchio
(tu sei la realtà, io il suo riflesso)
ti rivedo che conversi con noi
in Quintana. Sei lì, magico e morto.
Finalmente, Ricardo, è tuo l’aperto
campo dell’ieri, l’alba dei puledri.
J. L. Borges